Il tema dell’ambiente e della salvaguardia del pianeta si fa sentire ogni giorno con più forza. Complici un cambiamento climatico che non si può non notare, purtroppo, e il movimento mondiale dei giovani che cercano di sensibilizzare le persone sull’argomento.
Spesso pensiamo che non si possa fare niente in prima persona. Che solo le grandi società e la politica possano agire in tal senso. In realtà non c’è niente di più sbagliato, perché sono tanti i gesti e le azioni che possiamo compiere per dare una mano e vivere in un mondo migliore. Utilizzare il fotovoltaico è una di queste.
Utilizzare l’energia elettrica prodotta dal sole, infatti, contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente e consente anche di risparmiare sulla bolletta. Ma come funziona un pannello fotovoltaico? Scopriamolo insieme.
Il funzionamento del pannello fotovoltaico
I pannelli fotovoltaici, per dirla in breve, trasformano la luce del sole in energia elettrica, senza andare a creare gas ad effetto serra. Un vantaggio in termini ambientali, quindi, ma anche in termini economici. Ciò che rende possibile questa ‘magia’ sono le celle fotovoltaiche di cui ogni pannello è composto. Queste celle vanno ad innescare una reazione fisica, che permette alla luce solare di essere tramutata in energia.
Le celle sono quasi sempre costruite con il silicio di grado solare, che è un materiale molto presente in natura non in forma pura ma lavorato tramite dei processi chimici. La sua particolarità risiede nell’essere un buon semiconduttore. Questo vuol dire che possiede una conducibilità elettrica in grado di essere modificata con le cariche positive o negative.
Ogni cella fotovoltaica è formata da uno strato negativo ed uno positivo e questa sua composizione permette alla luce di generare una reazione fisica che realizza un campo elettrico di corrente continua, grazie all’effetto chiamato fotovoltaico. La corrente così prodotta può essere usata come ogni altra fonte di energia elettrica, una volta trasformata in corrente alternata attraverso il cosiddetto inverter.
L’impianto fotovoltaico, il lavoro di tanti componenti
Oltre all’inverter, l’impanto fotovoltaico è costituito dal generatore fotovoltaico, dal sistema di accumulo, da dispositivi per la contabilizzazione dell’energia, dalle protezioni e da un punto di connessione alla rete elettrica pubblica (come schematizzato in figura).
Una serie di elementi, insomma, che alla fine confluiscono nella creazione dell’energia desiderata. Ovviamente non tutta la luce solare viene trasformata in energia. I pannelli fotovoltaici migliori arrivano a convertire più o meno il 20% di tutta l’energia ricevuta.
Ci sono poi delle situazioni fisiche e ambientali che influiscono sul lavoro dei pannelli fotovoltaici. Come, ad esempio, la temperatura, la pulizia, le ombre, la posizione in genere. Consideriamo, ad esempio, che nel Nord d’Italia i pannelli hanno rendimento inferiore dovuto all’esposizione e alla minor quantità di potenza della luce: un pannello singolo, infatti, può arrivare a produrre all’anno circa 300 Kwh nel Nord e circa 450 Kwh al Sud.
In generale, però, l’installazione di un impianto fotovoltaico risulta un ottimo investimento. E’ vero che la spesa iniziale può sembrare alta, ma in qualche anno si rientra dai costi e un buon impianto dura anche vent’anni. Una buona azione per l’ambiente e per il portafogli.