Non sempre è facile leggere una bolletta della luce. Più che altro, è il significato di alcune voci che può rimanere un po’… oscuro.
Intanto c’è da dire che lo schema è lo stesso a prescindere dal fornitore, in quanto le varie componenti sono stabilite dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente, che opera per garantire la promozione della concorrenza e dell’efficienza nei servizi di pubblica utilità e tutelare gli interessi dei consumatori.
Comprendere le varie voci di una fattura della fornitura di energia elettrica permette di capire quali sono i costi che si stanno sostenendo ed eventualmente modificare alcuni comportamenti per abbassare i consumi oppure scegliere un fornitore più conveniente.
Vediamo insieme il significato di alcune componenti della bolletta della luce:
Codice Pod: è un’informazione tecnica che identifica il preciso punto geografico in cui l’energia elettrica viene prelevata dall’utenza;
Mercato di riferimento: il mercato tutelato prevede delle tariffe uniche fissate dall’Arera, mentre nel mercato libero c’è un regime di concorrenza tra operatori privati e quindi la possibilità per il consumatore di scegliere l’offerta più conveniente; in questo caso prezzi e condizioni sono stabiliti dalle singole compagnie;
Potenza impegnata: il livello di potenza indicato nei contratti e reso disponibile dal fornitore; in pratica è quello che il cliente ha deciso di attivare alla firma del contratto;
Livello massimo di potenza prelevata: è il livello massimo di potenza effettivamente prelevato ciascun mese, come rilevato dal contatore;
Potenza disponibile: si tratta del livello massimo di potenza che è possibile utilizzare; corrisponde alla potenza impegnata più una percentuale di potenza in più;
Tensione della fornitura: nella maggior parte dei casi è di 220 Volt (monofase);
Costo medio unitario della bolletta: consente di sapere il costo medio della propria utenza, comprensivo di quote fisse, del consumo e degli eventuali conguagli; da considerare che non corrisponde al costo per kWh effettivo;
Costo medio unitario della spesa per la materia energia: è calcolato come rapporto tra quanto dovuto per la voce “Spesa per la materia prima energia” e i kWh fatturati; consente al cliente di valutare il costo medio relativo alle attività svolte dal fornitore per fornirgli energia elettrica; non corrisponde al costo per kWh effettivo, in quanto è comprensivo di importi fissi ed eventuali corrispettivi differenziati per scaglioni di consumo;
Spesa per la materia prima energia: è comprensiva del prezzo dell’energia, delle perdite di rete, della componente di dispacciamento e altre voci;
Spese per il trasporto e la gestione del contatore: rappresentano i costi relativi al trasporto e alla distribuzione dell’energia dalle centrali fino alle abitazioni e le spese per la lettura e la manutenzione dei contatori; la spesa complessiva è il risultato di una quota fissa, più una quota applicata alla potenza impegnata, più una quota applicata all’energia consumata;
Prezzo dell’energia: è il costo di acquisto dell’energia elettrica comprensivo delle perdite sulle reti di trasmissione e distribuzione (per il mercato libero queste ultime sono indicate in una voce a parte);
Prezzo commercializzazione e vendita: per i clienti del mercato tutelato è fissato dall’Autorità sulla base delle spese sostenute in media da un fornitore del mercato libero;
Prezzo del dispacciamento: riguarda il costo del servizio atto a garantire in ogni momento un equilibrio tra domanda e offerta, ovvero tra l’elettricità prelevata dai clienti finali e l’energia immessa dalle centrali; ciò per monitorare istante per istante quanta energia sia necessario produrre con continuità e sicurezza per il territorio;
Prezzo di perequazione energia: questa voce è prevista solo nel mercato di maggior tutela; serve a garantire che gli importi pagati dai clienti siano quelli effettivi sostenuti dal fornitore;
Spesa per oneri di sistema: sono importi fatturati per la copertura di costi relativi ad attività di interesse generale e vengono pagati dai clienti finali; vanno a coprire Asos (a sostegno delle energie rinnovabili) e Arim (i rimanenti oneri generali); sono comprensivi di una quota fissa e di una quota applicata sull’energia consumata.
Imposta di consumo (accisa): si tratta di un’imposta applicata sull’energia consumata, indipendentemente dal contratto che si è sottoscritto e dal fornitore;
Iva: è l’imposta sul valore aggiunto applicata sull’importo totale della bolletta;
Consumo annuo: è la somma dei consumi effettuati nell’ultimo anno;
Consumo rilevato: viene rilevato in base alle letture del contatore rilevate dal distributore o dalle autoletture;
Consumo fatturato: è il consumo fatturato in base alla tariffa applicata;
Consumo stimato: viene calcolato in base ai consumi effettuati in passato dal cliente nel caso in cui non siano disponibili letture rilevate o autolettura;
Consumo rilevato: è il consumo reale;
Abbonamento canone Rai: dal 2017 il pagamento del canone Rai viene effettuato dai cittadini all’interno della bolletta della luce; questa voce è presente solo nelle bollette in cui viene addebitata la quota di canone Rai dovuto per l’anno in corso.