La mobilità elettrica come risposta a una mobilità sostenibile
Una delle questioni più urgenti con cui dobbiamo fare i conti per salvaguardare il benessere del pianeta e nel contempo soddisfare le nostre esigenze di muoverci liberamente riguarda la mobilità sostenibile.
Un tema urgente, al quale è necessario rispondere con soluzioni che limitino l’ormai insostenibile inquinamento atmosferico e acustico, oltreché la congestione del traffico e l’alto tasso di incidenti sulle nostre strade.
Con mobilità sostenibile si intendono, infatti, tutte quelle soluzioni che possono condurre a una mobilità a basso impatto ambientale e renda benefici di vario genere, compresi quelli per la nostra salute, minor spese e disagi.
Tra gli interventi che si ritengono più efficaci vi è quello di incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto elettrici, i quali, utilizzando l’energia chimica immagazzinata in una o più batterie ricaricabili, non emettono gas serra, sono silenziosi e, avendo una maggiore efficienza energetica rispetto ai motori a combustione, consentono anche un risparmio economico.
Una buona serie di vantaggi, quindi, soprattutto se si tratta di auto elettriche pure (ovvero che utilizzano unicamente energia elettrica e non hanno un doppio motore come le cosiddette auto ibride) e se viene utilizzata energia elettrica prodotta da fonti di energia pulita.
Auto elettriche in Italia: cosa influisce sulla loro diffusione
Anche se negli ultimi anni abbiamo visto una crescita del numero di immatricolazioni di auto elettriche anche in Italia, la loro diffusione è ancora piuttosto marginale.
I motivi per questa diffusione ancora troppo limitata sono diversi, a partire dalla loro scarsa autonomia di viaggio. Se infatti le performance di un’auto elettrica sono più o meno le stesse di quelle delle auto a combustione, lo stesso non si può dire per quanto riguarda la loro autonomia, in quanto con una carica completa della batteria non è possibile (almeno per ora) compiere percorsi altrettanto lunghi di quelli che si possono compiere con un “pieno” di un’auto tradizionale.
Il tempo di ricarica dipende poi dalla capacità della batteria e dalla potenza del caricatore. Si può infatti andare da una ricarica rapida di circa 2 ore (per mezzo di colonnine di ricarica rapida per auto) alle 8-10 ore con le wallbox, alle 10 e più ore con una ricarica domestica.
Inoltre, c’è anche da considerare che nel tempo la capacità degli accumulatori diminuisce e circa ogni 8-10 anni le batterie vanno sostituite, con un costo non proprio indifferente.
Ciò fa sì che, almeno fino a oggi, le auto elettriche abbiano soprattutto una diffusione urbana e che siano preferite per muoversi in ambito cittadino o comunque per tragitti quotidiani non troppo lunghi.
C’è inoltre da considerare che sulla loro diffusione influenza ancora in modo determinante l’elevato costo di acquisto, dovuto principalmente al costo delle batterie, le quali, a seconda delle diverse tipologie e delle prestazioni che offrono, possono in certi casi arrivare anche a superare il cinquanta per cento del costo totale dell’auto.
Anche se è vero che il costo iniziale di un’auto elettrica viene compensato nel tempo da minor costi di alimentazione e manutenzione, riguardo la loro diffusione influirà di certo il lavoro di ricerca e di sviluppo che molte case automobilistiche stanno facendo per riuscire a produrre in serie batterie meno costose che riducano il tempo di ricarica e incrementino l’autonomia.
In generale, i dati ci riferiscono che attualmente la diffusione delle auto elettriche è molto legata alla politica e agli incentivi praticati nei diversi Paesi del mondo, che consentono di rendere più o meno accessibile la spesa d’acquisto.
Ciò riguarda anche l’Italia. Infatti, grazie agli ecobonus previsti e anche agli incentivi economici attivati in diverse regioni, si è passati nel giro di circa tre anni (con un aumento che ha interessato soprattutto le regioni del nord) dallo 0,1% allo 0,5% del totale del mercato dell’auto, con un incremento non certo determinante ma almeno significativo sia di auto elettriche pure sia di auto ibride. Le previsioni parlano che nel giro di dieci anni si passerà dai circa due milioni e mezzo di vetture elettriche attualmente in circolazione ai sette milioni.
Da considerare che, altro fattore determinante per la diffusione delle auto elettriche, è la presenza di punti pubblici di ricarica, questione purtroppo ancora dolente in Italia, che vede un numero molto inferiore di punti di ricarica veloce su strade e autostrade rispetto alla media europea.
Nel complesso, l’acquisto di un’auto elettrica rappresenta oggi comunque una concreta alternativa. Specie per coloro che possono installare colonnine di ricarica domestiche.
Il futuro, nonostante le ritrosie e le lentezze, sorride sempre più alle auto elettriche che, è più che plausibile, andranno a sostituire largamente, se non integralmente, il parco macchine tradizionale, anche in Italia.